Torna, e quest’anno è la quarta edizione, Sapiens Festival, la rassegna culturale che ospita in alcune località di Bergamo e Brescia, i “portatori e le portatrici di sapienza” con 11 incontri aperti al pubblico, rivolti a tutti e a ingresso gratuito.
Obiettivo dell’associazione culturale Reading (senza scopo di lucro e iscritta al Registro unico degli enti locali – Runts) che organizza Sapiens Festival, è quello di contribuire alla crescita delle comunità nell’incontro con alcuni dei protagonisti del sapere, figure di spicco del pensiero e del fare, portatori di nuove frontiere della conoscenza nei più svariati ambiti della ricerca e delle sue applicazioni, donne e uomini sulle cui spalle – come nani su quelle dei giganti – possiamo arrivare a vedere più lontano, nel passato, nel presente e nel futuro.
Se nelle passate edizioni abbiamo accolto pensatori, scienziati, filosofi, campioni dello sport e della vita, grandi uomini e donne del fare provenienti da tutta Italia, nell’anno di Bergamo e Brescia Capitale della Cultura italiana Sapiens Festival ha scelto di ascoltare i portatori e le portatrici di sapienza che hanno le loro radici saldamente affondate nella Storia e nella terra delle due provincie sorelle: a raccontare i loro saperi, saranno donne e uomini di Bergamo e di Brescia.
Il nostro CAPITALE UMANO. Insieme a loro, anche alcuni amici del festival che ogni anno tornano a trovarci.
Non è stato difficile identificare il filo rosso che lega il nostro CAPITALE UMANO: siamo nati per fare. La Capitale della Cultura italiana 2023 è il suggello di questa radice che accomuna le terre sorelle di Bergamo e Brescia.
Agli ospiti di Sapiens chiederemo dunque di aiutarci a capire da dove ci derivi questo “marchio di fabbrica“, che radici sociali abbia la Storia dentro cui si inserisce la storia di ognuno di noi. E le domande dal passato volgono al presente e ci direzionano al futuro. Ascolteremo chi riflette su come cambierà il lavoro, come gestiremo quel supporto ancora misterioso che va sotto il nome un po’ inquietante di Intelligenza Artificiale. Come cambierà il rapporto tra tempo di lavoro e tempo per la vita, che ruolo avrà il lavoro nella nostra vita e come lo “sboom demografico” impatterà sul mondo delle produzioni. E, ancora, come si cresce un talento. E come si trasmette la passione alle nuove generazioni.
Tante domande a cui sono pronti a rispondere, con i loro affinati strumenti, con la loro capacità di trasmettere e coinvolgere, 13 portatori di sapienza, ognuno con le proprie specificità.
Claudia Mangili, presidente di Sapiens Festival: “La pandemia che ci siamo lasciati alle spalle ha seminato – oltre a molto dolore – anche insegnamenti: l’incontro dal vivo, la possibilità di avvicinare, osservare e dialogare tra noi è indispensabile per rendere ricca e degna la vita di ognuno di noi. Nessuna macchina e nessuna intelligenza non umana potrà mai insegnare e far crescere in sapienza e saggezza quanto l’incontro tra essere umani. Sapiens Festival è un incontro. Abbiamo a cuore anche la valenza “altra” di questa rassegna culturale, quale occasione di avvicinare “portatori e portatrici di sapienza” agli uomini e alle donne delle nostre comunità, ma anche di contribuire a una delle richieste di queste due terre che guardano al futuro: attrarre turisti, un turismo sostenibile e a “impatto zero” sulle delicate comunità dei piccoli paesi che tessono la geografia umana delle province di Bergamo e Brescia. Una forma di turismo mai tanto auspicato come in questi anni, per frenare invasioni e consentire una piacevole e fertile convivenza con chi abita qui tutto l’anno”.